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CODEX LEGUM LANGOBARDORUM et Capitularia regum Francorum

Cenni

Il codice 4 dell'abbazia della Ss. Trinità di Cava dei Tirreni dell'XI secolo, è forse il più codex legum langobardorum sgarbi famoso manoscritto contenente le leggi longobarde. Si tratta di un codice membranaceo, scritto in lettera beneventana, con iniziali ornate e delle splendide miniature, opera di un miniatore attivo in uno scrittorio di Benevento intorno al 1005. Proveniente da una piccola chiesa del territorio, fu donato al monastero della Ss. Trinità nel 1263.

Ciò che rende famoso il manoscritto sono le sue dodici miniature: dodici rappresentano sovrani longobardi e franchi e accompagnano il testo delle leggi longobarde e dei capitolari franchi che le proseguono (si tratta dei capitolari italici, emanati dai sovrani franchi per l'Italia dopo la conquista del regno longobardo nel 774).

Accanto ad altri testi storici minori, il codice 4 di Cava dei Tirreni contiene l'Origo gentis Langobardorum, ossia il racconto de "l'Origine del popolo Longobardo", che è inserito come un prologo, accanto al prologo vero e proprio contenete l'elenco dei re, alle leggi più antiche che formano l'Editto di Rotari del 643.

Una delle più famose miniature del manoscritto rappresenta proprio l'episodio chiave dell'Origo, quello nel quale il dio Wotan - negli antichissimi tempi pagani della preistoria della stirpe - scelse come propri fedeli i Longobardi, che erano apparsi davanti a lui mostrando i capelli sciolti come fossero barbe lunghissime: il dio assegnò loro il nome (Longobardi, "lunghe barbe") e un futuro di vittoria.

Il manoscritto di Cava è uno dei tre soli manoscritti (insieme ad un manoscritto di Modena e uno di Madrid) che ci hanno tramandato il testo dell'Origo, la cui importanza deriva dal fatto che si tratta della più antica versione della saga longobarda, probabilmente redatta per impulso della corte regia all'inizio del VII secolo e poi completata all'età di Grimoaldo (662-671).

Anche la versione del testo delle leggi longobarde (643-755) contenuta nel codice è considerata dagli studiosi una delle più affidabili dell'intera tradizione manoscritta. Se a tutto ciò aggiungiamo l'altissimo valore artistico delle miniature, si può concludere che il codice 4 di Cava dei Tirreni rappresenti uno dei "monumenti" più importanti della civiltà longobarda, che nel meridione d'Italia - la cosiddetta Langobardia minor - conservò vitalità e identità proprie fino almeno alla conquista normanna avvenuta nel corso del secolo XI.

Un eccezionale documento storico in edizione di pregio

Il Codice 4 della Badia di Cava dei Tirreni rappresenta uno dei monumenti più importanti della civiltà longobarda

codex legum langobardorum

Riproduzione in facsimile di alta qualità fedele all'originale, stampato su carta pregiata con riproduzione del lato pelo e lato carne come la pergamena del codice originale.
Tiratura limitata e numerata di 999 copie uniche al mondo di cui 799 in numeri arabi, 200 in numeri romani, le prime 15 destinate alle Istituzioni.
Certificato notarile numerato per ogni esemplare.
Facsimile 249 fogli formato 240 x 160.
Rilegato a mano con copertina in pelle.
Un volume contenente la trascrizione del codice e i contributi dei professori Stefano Gasparri, Claudio Azzara e Flavia de Rubeis con numerose fotografie di reperti archeologici provenienti da musei italiani ed esteri.
Un volume con il testo latino e la traduzione in italiano a fronte oltre che a numerose fotografie di reperti.
12 miniature di re Longobardi e Franchi con una moltitudine di bellissimi e colorati capilettera impreziosiscono il codice.
Cofanetto realizzato a mano in legno massello di noce nazionale contenente tre volumi.

 

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